Vita nuova

Fine anno è tempo di bilanci.
In azienda a molti sfugge il fatto che i conti non si fanno a fine anno, si fanno prima, anzi molto prima.
Ancora siamo in tempo per sistemare chi vuole aggiustare i conti sbagliati e obiettivi non centrati per varie ragioni e non è solo operazione di puro maquillage.

In chiave di verifiche se si fossero posti obiettivi inquadrati per semplicità nella storica soddisfazione dei cinque bisogni, quelli che anche in termini riduzionisti, potrebbero tenere conto delle tensioni più profonde che motivano le persone ad aggiungerne a quelli noti anche un sesto: il “bisogno di trascendenza” inteso come tendenza ad andare oltre sè stessi, per sentirsi parte di una realtà più vasta, cosmica o divina:

SICUREZZA
APPARTENENZA
STIMA
SUCCESSO E
REALIZZAZIONE

Qualcosa lo ha impedito, anzi molti, i principali cintandone solo alcuni vengono dal di fuori e sono nell’inadeguato ordinamento statale, quello della burocratica e insensata spesa pubblica con prelievo dalle nostre tasche, dalle tasche di chi lavora e produce:
Insostenibile livello di tassazione con un total tax rate ben oltre il 70,00%;
Fallimento del welfare pubblico, da quello previdenziale a quello sanitario e quello della decrescita demografica che è parte dei precedenti;
Vincoli burocratici che con lacci e lacciuoli impediscono all’impresa di lavorare come si dovrebbe creando ricchezza per tutti.

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