PER UN PUGNO DI SPICCIOLI DI EURO
Un calcolo sommario – che approfondito potrebbe quindi ancora aggravarsi – dei costi che sarebbe necessario sostenere per attuare le scelte indicate nelle quaranta pagine del documento conduce a 125,7 miliardi di euro totali, secondo la stima autorevole dell’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli e del suo Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, un personaggio del tutto estraneo al teatrino della politica tradizionale (e del renzismo sconfitto, che anzi lo mise fuori dal Palazzo). Costi per 127 miliardi e coperture per 500 milioni. Una presa in giro. Con parole al vento, come quelle secondo cui tutto ciò andrebbe finanziato in deficit, o secondo cui il debito pubblico italiano acquistato dal “Quantitative esasing” della Banca centrale europea potrebbe e dovrebbe essere scomputato dai parametri economici nazionali, quelli inviolabili, fissati dal Trattato di Maastricht. Tutte chiacchiere ridicole.