LA CASA È UN BANCOMAT
Da Monti in poi la casa, che è sempre stata il grande amore per gli italiani, è stata considerata dai governi alla stregua di un bancomat.
La voracità del fisco nel cercare risorse per coprire i buchi del bilancio pubblico si è sfogata mettendo le mani, senza pietà, nel portafoglio dei proprietari.
Federcondominio calcola che la tassazione patrimoniale sugli immobili (principalmente IMU e TASI) rappresenta oggi un carico quasi il 150% più alto di quello che era dato dall’ICI, in vigore fino al 2011, nonostante a più recente eliminazione dell’imposizione sulla prima casa.
Il settore immobiliare è gravato da un macigno fiscale, soprattutto di tipo patrimoniale, che colpisce tutte le tipologie di immobili, quelli locati che non si riescono neppure ad affittare, le case di villeggiatura, quelle ereditate e lasciate deperire per mancanza di risorse.
Tra le molte iniziative abbiamo proposto l’introduzione di una cedolare secca per le locazioni commerciali e l’equiparazione del trattamento fiscale dei canoni di locazione abitativi e non, non percepiti.
Variamente distribuito tra imposte sul reddito, patrimoniali permanenti, gravami indiretti sui trasferimenti a vario titolo fino alle tasse di bollo il totale del contributo del settore immobiliare al bilancio dello Stato ammonterà nel 2016 a 50, 8 miliardi.
Considerato che anche con questo apporto il total tax rate per le imprese ammonta al 65,85% si chieda chi ci governa dove sta la spinta all’evasione fiscale?
Non viene qualche dubbio che talvolta sia legittima difesa?