BARBARIE BUROCRATICA
In Italia paghiamo 200 tasse e 871 adempimenti
In 30 anni i tributi statali italiani sono più che raddoppiati di numero, da 101 nel 1987 a 215 oggi. Al 30.01.2018, gli adempimenti a carico di pensionati e dipendenti sono 10 in più del 2017; per le Pmi sono previste 871 scadenze in un anno. Emerge da una ricerca del Corriere della Sera: alle tasse nazionali, si sommano quelle regionali, provinciali e comunali, nonostante l’85% del gettito sia garantito da 10 voci.
Per la categoria “lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori”, gli adempimenti previsti nei 12 mesi del 2017 sono stati 471, che diventano ben 871 per imprenditori, artigiani e commercianti; 890 per lavoratori autonomi, professionisti titolari di partita Iva; 651 per le società di persone, e studi associati; 885 per le società di capitali ed enti commerciali e cooperative; e 903 per gli istituti di credito, Sim e altri intermediari finanziari.
Gli adempimenti previsti a gennaio 2018 sono superiori per tutte le categorie di contribuenti rispetto a quelli dello stesso mese del 2017: 37 per pensionati contro i 27 di un anno fa, 68 contro 50 per artigiani e commercianti, 73 contro 55 per i professionisti e così via.
Non è solo l’indecente livello di tassazione a creare il distacco dei cittadini dallo Stato, è l’immorale e insopportabile carico di adempimenti utile solo a mantener la casta dei buroicrati.
Volete un’altra chicca?
Leggete la norma denominata Codice del Terzo Settore. Legge 106ì/2016: un incomprensibile copia incolla tra norme nuove e preesistenti, senza raccordo tra la norma civile e quella fiscale e molte altre amenità.