AUMENTO DELLE TASSE OCCULTE CON PRESA PER I FONDELLI
In questi giorni, uno spot pubblicitario dell’Agenzia delle Entrate, annuncia l’introduzione dal primo gennaio 2020 dello Scontrino Elettronico.
Secondo l’incredibile affermazione detto spot lo Scontrino Elettronico renderebbe la gestione della contabilità completamente automatica è una fake news, riporta notizie confuse, tendenziose e che si prestano ad interpretazioni sbagliate
L’affermazione cancella con un colpo di spugna l’importanza della tenuta delle contabilità e non tiene in corretta considerazione la dimensione organizzativa e funzionale necessaria alla gestione della stessa. La contabilità non si esaurisce certo nella produzione dello scontrino fiscale.
Stupisce che una comunicazione istituzionale non si curi di verificare non solo la veridicità delle informazioni che veicola, ma trascuri anche l’impatto di tali comunicazioni sui soggetti ai quali si sta rivolgendo, sacrificando la realtà dei fatti in favore di uno slogan penosamente sbrigativo.
Il “vecchio scontrino fiscale” è stato sostituito dall’obbligo di stampa del documento commerciale di vendita o di prestazione. Tuttavia, dal punto di vista tributario, lo Scontrino Elettronico non mette in soffitta la stampa del dettaglio dell’operazione.
Sotto il profilo economico, al costo iniziale non irrisorio della carta chimica del “documento commerciale” si aggiunge, per gli operatori, l’onere di inviare telematicamente il dato giornaliero dell’insieme degli incassi utilizzando (/con tutte le spese del caso/) una rete di connessione al web (in un Paese nel quale vi sono ancora territori isolati che scontano un pesante divario digitale) oltre a quello di dotarsi di un Registratore Telematico.
Legalmente, quindi, lo Scontrino Elettronico non rappresenta un passo verso la semplificazione del sistema tributario.
L’invio Telematico dei Corrispettivi Giornalieri incrementa la complessità degli adempimenti del sistema tributario italiano e soprattutto, non esclude l’intervento delle attività umane o “automatizza” la tenuta e l’obbligatorietà delle scritture contabili tenute sia ai fini civilistici che fiscali.
A nostro avviso l’evasione fiscale deve essere combattuta con i mezzi opportuni perdendo per l’ennesima volta l’occasione per costruire il rapporto di fiducia fra contribuenti e Stato, ad oggi irrealizzato e quanto mai lontano, a causa del continuo inserimento di inutili e assurdi adempimenti fiscali.
Intanto i piccoli chiudono.