I BILANCI FALSI DELLE BANCHE (2)
La “visione contabile” del denaro
La discussione che precede definisce un’ampia linea per ciò che qui chiamiamo la “Visione contabile” del denaro, che richiede di capire il denaro applicando correttamente ad esso i principi della contabilità generale. Diverse implicazioni seguono dall’approccio. Due sono toccati sotto; il terzo, relativo al denaro delle banche commerciali, è oggetto delle parti II e III di questo blog.
In primo luogo, le rendite del signoraggio sono sistematicamente nascoste e il signoraggio non è allocato al conto economico (dove naturalmente appartiene), mentre è registrato sul lato del passivo 75 del bilancio, dando origine a falso in bilancio.
In secondo luogo, il signoraggio primario dovrebbe essere distinto dal signoraggio “secondario”, quello che deriva dal reddito da interessi ricevuto sul denaro emesso e prestato. Lo stato non riceve alcun signoraggio secondario dalle monete (non vengono prestate). Le banche centrali ricevono il signoraggio dalle banconote e le emissioni di riserva, ma rappresentano solo la prima e non la seconda.
Conclusioni preliminari
Una conclusione importante è che il signoraggio è ampiamente sottovalutato dalle attuali norme contabili. Sarà necessario identificare e valutare tale signoraggio, la quota di signoraggio restituita ai legittimi “proprietari” (i cittadini) e i suoi effetti sull’attività economica, nonché sulla struttura degli incentivi dell’economia e sulla distribuzione della ricchezza nazionale attraverso società.
Per le finanze pubbliche, il nuovo approccio dovrebbe portare a “ripulire” i bilanci fiscali e i bilanci delle banche centrali dalla falsa pratica di considerare la moneta a corso legale come “debito”.
Infine, se il denaro è contabilizzato come debito, invece di essere considerato come capitale delle entità emittenti e ricchezza per la società che lo usa, inevitabilmente introduce un pregiudizio deflazionistico nell’economia, che merita un’analisi.