BANCHE EUROPEE E RISPARMIATORI
Oggi, le banche europee sono più sicure e solide grazie a unico regolamento. prossimo step: una rete di sicurezza per proteggere i contribuenti in caso di gravi problemi.
Come stanno le Banche europee?
Oggi le Banche europee sono più sicure perché devono seguire un unico regolamento. ll prossimo passo sarà una rete di sicurezza che entri in funzione quando ci sono gravi problemi.
Vediamo di conoscere quello che in termini tecnici si chiama Backstop europeo e ciò che potrebbe significare per noi!
Quando si va in un bar, si paga usando i soldi che hai in banca..senza pensare se i nostri soldi sono al sicuro, o quali tasse paghiamo sul conto corrente. Ci si preoccupa di come funzionano le cose nel Paese e non di salvare le banche scorrette.
Vediamo cosa è cambiato … da quando sono entrate in funzione le nuove regole dell’Unione bancaria.
Vediamo di verificare cosa è cambiato qui sotto l’Unione Bancaria dopo una delle peggiori crisi in Europa. Sono diversi i processi e le inchieste giudiziarie ancora in corso.
Caso del salvataggio delle Banche italiane
Tra il 2013 e il 2017 si sono dovute salvare ben 7 banche, 3 ricapitalizzate con risanamento esterno, 4 risanate con uno strumento interno. Centinaia di correntisti hanno perso tutto.. molti inconsapevoli di aver investito i loro risparmi in obbligazioni ad altissimo rischio. Oltre al denaro perso dai risparmiatori, le risorse utilizzate per i salvataggi sono state iscritte al debito pubblico, per un ammontare che si calcola tra l’uno e il due per cento del PIL. Insomma, quando non ha perso il risparmiatore, ha perso il contribuente.
Ci si chiede se ora i risparmiatori siano più esperti. L’atteggiamento verso investimenti e risparmi è cambiato? Lo abbiamo chiesto al dr Marco Zani, Strategy Financial Advisory di Assimpresa dell’Associazione nel consiglio di Asso Professionisti: “Il risparmiatore italiano è poco informato, fa fatica a essere protagonista nella richiesta di informazioni e quindi fondamentalmente è aumentata la paura, ma non i comportamenti che potrebbero essere prodromi all’eliminazione o alla diminuzione delle problematiche”.
Il punto centrale resta il fatto che i risparmiatori hanno ancora bisogno di fare affidamento sulla propria banca o su un consulente finanziario – perché nella maggior parte dei casi non hanno le giuste conoscenze per fare investimenti, questo rende fondamentale avere un quadro normativo chiaro e completo. Secondo il Professore Riccardo Rovelli, esperto di Economia, dl punto di vista degli investitori, sarebbe auspicabile sapere almeno chi si prenderà cura di eventuali problemi e in quali condizioni. “Penso sia importante, in futuro, essere in grado di distinguere tra la liquidazione bancaria effettuata dalle autorità nazionali e la risoluzione bancaria effettuata dalle autorità europee.”
La domanda resta una: questo decalogo unico di regole comuni significa che possiamo essere ottimisti se ci si ritroverà di fronte a una crisi come l’ultima? “Sono straordinariamente ottimista. I lavori dell’EBA, degli enti preposti, secondo me stanno avanzando con grande efficacia, accompagneranno la digitalizzazione, l’innovazione, in termini europei, secondo me, in maniera assolutamente positiva”, prosegue il Prof. Marco Zani.
Come fa notare in un recente intervento, il dr Aldo Romanini, Segretario Generale di Assimpresa, il sistema è molto più sicuro di prima. Le banche europee hanno molto più capitale di riserva..E sono più sicure. Ma cosa succede quando anche le regole attuali non bastano a impedire che una banca fallisca?
Backstop: la rete di sicurezza per i vostri risparmi
Dall’inizio della crisi finanziaria, l’Europa ha dato il via a un’Unione bancaria a favore dei cittadini per rendere le banche più stabili. Due i pilastri fondamentali già in atto: Sistema di Vigilanza e di Risoluzione unico. In fase di definizione il terzo. Oggi -se qualcosa non va, un fondo di risoluzione unico potrà stabilizzare meglio la situazione. Il fondo tuttavia potrebbe non essere sufficiente e richiederebbe un supporto di ultima istanza! Questo potrebbe arrivare in forma di credito dell’UE attraverso il fondo di risoluzione e diretto al paese più in pericolo. Sarebbe finanziato da entrambi i paesi della zona euro e non, che aderiscono all’Unione Bancaria. Le persone che possiedono una casa, i contribuenti, potrebbero essere protetti, dal momento che se viene utilizzato un qualsiasi “Backstop”, il piano è di recuperarlo dalle banche. Ilbackstop dovrebbe servire a questo Quando c‘è il sole ovvero quando le cose vanno bene.
Pierre Moscovici e la ricetta europea contro rischi e fallimenti
Secondo la Banca Centrale Europea, le riduzioni di rischio, fatte fino ad ora, sono essenziali per proteggere il contribuente. Ma le conseguenze di potenziali fallimenti bancari restano a livello nazionale e pesano sui contribuenti. Dunque cosa è necessario per completare questo puzzle.
Euronews lo ha chiesto al Commissario Europeo per gli Affari economici e Monetari, Pierre Moscovici.
Euronews. “Commissario, le abbiamo chiesto di portarci un oggetto che ci possa far capire a fondo cos‘è l’Unione economica e monetaria. Cos‘è?”
Commissario Europeo per gli Affari economici e Monetari, Pierre Moscovici: “È un orso: perché l’Eurozona e l’Unione Economica Monetaria sono solidi, robusti. E’ un orso bianco quindi brillante, luminoso. Segno che abbiamo quasi tutti gli strumenti di sicurezza. Quello che ci manca è la capacità di dinamizzare la nostra economia. Se c‘è un backstop, e le soluzioni immediate non funzionano, alla fine si ha un supporto finanziario per evitare che il rischio di fallimento bancario sia troppo alto.”
Quindi i contribuenti devono contare ancora sui salvataggi esterni?
Pierre Moscovici: “Il Backstop prevede un budget, basato sull’Esm, il Fondo Salva-stati. Siccome c‘è un’unione bancaria deve esserci anche una soluzione europea.”
Euronews: “Finora, in che modo le soluzioni che sono arrivate dall’Unione bancaria hanno aiutato un normale cittadino?”
Pierre Moscovici: “I bilanci bancari sono migliori rispetto a una volta. Quando c‘è un problema, si apre una discussione tra la Commissione e la banca in questione. È successo per le banche italiane, ad esempio o per le banche spagnole. Quindi si può evitare il rischio … un rischio sistemico. Siamo stati in grado di anticipare e trovare soluzioni – e non c‘è stato il fallimento bancario.”
“Questo sistema di sicurezza potrebbe funzionare anche quando si deciderà che una determinata banca non ha alcun impatto sull’economia dell’Eurozona o su altre banche dell’Eurozona? Che cosa accade a quel punto, subentrano le autorità nazionali?” Pierre Moscovici: “Prima di tutto lo stabilisce il Backstop!”
Euronews: “Ci dice come funziona?”
Pierre Moscovici: “Prima di tutto, secondo la mia esperienza, bisogna procedere passo dopo passo. Non voglio essere troppo complicato. Penso che ora siano i ministri a dover prendere delle decisioni e sul tavolo c‘è una proposta della Commissione. Il Meccanismo europeo di stabilità verrebbe trasformato nel Fondo monetario europeo. Questo Fondo monetario sarebbe un’istituzione dell’UE, quindi potrà essere controllato democraticamente. Una decisione dovrebbe essere presa entro l’estate, solo allora potremmo avere qualcosa di molto più semplice e veloce.”
Euronews: “Questo ha aiutato a chi ha adottato questo sistema?”
Pierre Moscovici: “Penso che i ministri siano ancora divisi su alcuni punti, ma ben consapevoli. Parigi, Bruxelles, Berlino – non sono ancora allineati, ma quando si muoveranno nella stessa direzione allora tutto sarà possibile.”